Di seguito vengono presentati i risultati delle attività svolte sul territorio durante il progetto.
Gli obiettivi del progetto GREAT sono stati raggiunti grazie alla condivisione tra i due parchi di preziosi dati storici, dei dati raccolti durante lo svolgimento del progetto e di metodiche e protocolli di lavoro. Il progetto è stato svolto dal servizio scientifico del Parco Nazionale Gran Paradiso e del Parco Nazionale Svizzero in collaborazione con i rispettivi servizi di sorveglianza e con numerosi enti di ricerca e università italiani e internazionali.
Le relazioni e gli output disponibili in questa sezione rappresentano il risultato di questa proficua collaborazione.
Gli scambi di personale avvenuti tra il PNGP e il PNS nell'ambito dell'azione 2a hanno evidenziato come i metodi utilizzati per il monitoraggio dello stambecco alpino siano simili nei due parchi e i dati ottenuti siano pertanto confrontabili e le serie storiche disponibili siano molto valide. Lo scambio di personale ha inoltre consentito di affinare le tecniche di cattura a scopo di marcatura con la costruzione di una gabbia di cattura nell'area di Levionaz (PNGP) su modello di quelle già in uso nel PNS.
Lo studio effettuato con i dati raccolti dai collari GPS, utilizzando la tecnica del Capture-Mark-Resight, ha inoltre evidenziato che il metodo di conteggio, Block Count, utilizzato nei due Parchi durante i censimenti è attendibile e che le popolazioni oggetto di studio presentano le caratteristiche necessarie per rispettare gli assunti previsti dal metodo ( Allegato 2a_1). Dati raccolti nei giorni immediatamente successivi alla cattura hanno dimostrato come la teleanestesia non influenzi il comportamento spaziale dei maschi di stambecco ne i loro livelli ormonali. Le catture sembrano però influenzare i ritmi di attività nei due giorni successivi alla narcosi ( Allegato 2a_2).
Inoltre, i dati ottenuti con i collari GPS hanno inoltre consentito di evidenziare come l'uso dello spazio dello stambecco, del cervo e del camoscio siano molto diversi ( Allegato 2a_3). L'uso dello spazio dello stambecco in particolare sembra essere fortemente stagionale ed influenzato da variabili climatiche come temperatura e precipitazioni ( Allegato 2a_4).
Per quanto riguarda l'indagine delle potenziali cause del declino numerico della popolazione di stambecco del PNGP, le analisi effettuate su campioni sierologici prelevati durante le catture hanno evidenziato come la brucellosi e altre patologie infettive non possano essere considerate causa del declino in quanto la prevalenza degli agenti patogeni più infettivi è risultata ridotta. Nella popolazione del PNGP inoltre non sembrano essere presenti agenti abortivi in grado di causare la riduzione della fecondità o della sopravvivenza dei capretti che è stata riscontrata negli ultimi anni ( Allegato 2a_5). Le indagini genetiche relative al sistema MHC hanno a loro volta evidenziato come la variabilità genetica al sistema maggiore di istocompatibilità negli stambecchi del PNGP sia molto bassa, indicando possibili problemi nella risposta immunitaria. I livelli di eterozigosi all'MHC non si discostano però da quelli misurati in altre popolazioni dove non è in corso il declino numerico che si verifica nel PNGP e sembra pertanto possibile escluderli dalle principali cause della riduzione ( Allegato 2a_6). Sono stati poi analizzati altri possibili fattori che possono guidare il declino della popolazione (in particolare fattori ambientali, vegetazionali e climatici); i risultati di questi studi verranno descritti nelle successive azioni.
Allegato 2a_1: GPS collar to test reliability of block count census on male Alpine ibex in Gran Paradiso National Park
Allegato 2a_2: Effects of capture by telenarcosis on male Alpine ibex
Allegato 2a_3: Monitoring spatial distribution and behaviour of tagged animals
Allegato 2a_4: Spatial behaviour and activity patterns of male ibex in the GPNP
Allegato 2a_5: Brucellosis and infectious diseases did not drive the decreasing of Alpine ibex (Capra ibex) population in Gran Paradiso National Park (Italy)
Allegato 2a_6: Heterozygosity-Fitness Correlation despite low variation at Major Histocompatibility Complex in Alpine ibex (Capra ibex), evidence for selection or signal of inbreeding?
L’utilizzo di diverse metodologie di stima ha permesso di individuare le strategie più adatte per la corretta determinazione delle consistenze delle popolazioni di camoscio, in rapporto alle metodologie generalmente adottate ( Allegato 2b_1). La raccolta a lungo termine di dati di consistenza con conteggi a vista da punti fissi rimane uno strumento indispensabile per valutare il ruolo esercitato da diversi meccanismi eto-ecologici nel delineare la dinamica delle popolazioni di camoscio e cervo; queste indagini hanno permesso da un lato di evidenziare il ruolo fondamentale delle variazioni climatiche sulla performance delle popolazioni, e dall’altro lato di esplorare potenziali effetti demografici legati a diversi scenari di cambiamento climatico ( Allegato 2b_2).
Analisi a scala di dettaglio hanno permesso di indagare le diverse strategie di foraggiamento ( Allegato 2b_3, Allegato 2b_4) e di bilancio del tempo ( Allegato 2b_5, Allegato 2b_6) presenti in diverse popolazioni di camoscio, evidenziando la loro rilevanza ai fini dell’indagine relativa all’ottimizzazione della sopravvivenza e della riproduzione, tratti di life history – questi ultimi – fortemente legati anche a parametri fisiologici indicatori di stress, quali i livelli di metaboliti di cortisolo escreti nelle feci ( Allegato 2b_7).
Ulteriori indagini di natura genetica sui campioni fecali raccolti hanno infine permesso di mettere in evidenza – seppure a livello preliminare – le potenzialità offerte da questa metodologia di campionamento per esplorare i legami di parentela nelle popolazioni di camoscio ( Allegato 2b_8), strumento indispensabile per indagare il successo riproduttivo maschile, uno degli aspetti più importanti – e tuttora più controversi – necessari a migliorare la comprensione della biologia della specie.
Allegato 2b_1: The use of block counts, mark-resight and distance sampling to estimate population size of a mountain-dwelling ungulate
Allegato 2b_2: Dynamics of two ungulate populations in a mountain habitat: density dependence and climatic effects
Allegato 2b_3: Foraging strategies associated with alternative reproductive tactics in a large mammal
Allegato 2b_4: Contrasting alternative hypotheses to explain rut-induced hypophagia in territorial male chamois
Allegato 2b_5: How individual and environmental factors influence the activity of a wild population of Alpine chamois (Rupicapra rupicapra rupicapra)
Allegato 2b_6: The rutting behaviour of Alpine chamois (Rupicapra rupicapra rupicapra) in the Swiss National Park
Allegato 2b_7: Physiological response to etho-ecological stressors in male Alpine chamois: timescale matters!
Allegato 2b_8: Preliminary data on paternity in Alpine chamois
Attraverso l’analisi dei dati sulla distribuzione del camoscio (Rupicapra rupicapra) e dello stambecco (Capra ibex), raccolti dal 1985 al 2013 nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP), è stato possibile descrivere e confrontare la variazione dell’uso dello spazio di queste due specie ( Allegato 3a_1). La distribuzione dello stambecco mostra una significativa diminuzione dell’area totale occupata e della dimensione media delle aree d’aggregazione (patches). Al contrario per il camoscio, l’area totale rimane costante ma aumenta il numero delle aree d’aggregazione. Solo nello stambecco si è evidenziato un aumento significativo dell’altitudine media dell’areale occupato (anni 2000-2013). Nel PNS invece, l'uso dello spazio di stambecco, camoscio e cervo è rimasto abbastanza costante negli ultimi 15 anni con stambecco e camoscio che occupano aree simili in tutte le stagioni e il carvo he presenta la massima differenza altitudinale nell'uso dello spazio nelle diverse stagioni. ( Allegato 3a_2).
Al fine di approfondire la comprensione della sovrapposizione spaziale tra le due specie, in un’area specifica del PNGP (Area Levionaz), è stato effettuato uno studio strutturato per un’analisi di “occupancy model” ( Allegato 3a_2). Da questo studio si evince come la presenza del camoscio influisca negativamente sulla probabilità di presenza dello stambecco ma non viceversa, evidenziando un diverso grado di tolleranza della presenza tra le due specie. Per approfondire la natura di questa interazione interspecifica, è stata analizzata la dieta di camoscio e stambecco attraverso la tecnica del DNA barcoding su campioni fecali provenienti dal PNPG ( Allegato 3a_3) e Parc Naziunal Svizzer (PNS, Allegato 3a_4) ed è stato valutato il grado di sovrapposizione della dieta di entrambe le specie a livello di famiglie delle piante campionate (Indici di Pianka e Morisita).
Solo nel PNS è stata valutata anche la dieta del cervo (Cervus elaphus) e il suo grado di sovrapposizione con stambecco e camoscio mentre nel PNPG è stato approfondito lo studio della dieta nei diversi sessi dello stambecco con intenzione di individuare un legame con specifiche facies fito-pastorali. I risultati della dieta mostrano differenze tra aree di studio e specie considerate: per il camoscio in termini d’importanza relativa le Ericacae (PNPG) e le Plantaginacae (PNS) sono le famiglie più frequentemente utilizzate mentre per lo stambecco sono le Poaceae, le Cyperacae (PNPG) e le Fabacae (PNS). Si è riscontrata una sovrapposizione della dieta poco rilevante tra camoscio e stambecco nell’area e del PNS mentre più importante nell’area del PNPG. Inoltre nel PNPG si è evidenziata un’ importante sovrapposizione della dieta tra maschi e femmine di stambecco suggerendo però un differenziamento durante il corso dell’estate in termini di frequenza d’utilizzo delle famigli vegetali e probabilmente di una diversa selezione di facies fito-pastorali.
Solo nel PNS si è riscontrato un lieve grado di sovrapposizione della dieta tra camoscio e cervo e cervo e stambecco, assente nel PNGP. Nel PNS, uno studio sui possibili effetti della competizione tra cervo e stambecco ha rilevato una correlazione tra l'aumento della sopravvivenza dei cervi e la diminuzione dello stambecco nell'anno successivo. Non è tuttavia chiaro quale sia il meccanismo che guida questa correlazione e quale sia il meccanismo di competizione tra le due specie. ( Allegato 3a_5).
Allegato 3a_1: Spatial distribution and space use of ungulate species in Gran Paradiso National Park
Allegato 3a_2: Spatial distribution and space use of three ungulate species
Allegato 3a_3: DNA Barcoding method to estimate summer diet overlap of Chamois (Rupicapra, rupicapra) Ibex (Capra, ibex) in the context of climate change impact on mountain ungulate populations in Gran Paradiso National Park, Italy
Allegato 3a_4: Diet composition of Swiss National Park ungulates
Allegato 3a_5: Possible effects of competition
Con l’Azione 3b ci si è posti come obiettivo quello di elaborare i dati demografici e distributivi delle popolazioni dei grandi ungulati di montagna (in particolare stambecco e camoscio) presenti nei due Parchi allo scopo di individuare i fattori intrinseci (densità, struttura di età etc.) ed estrinseci (clima, vegetazione etc.) che influenzano le popolazioni stesse. Tali risultati saranno utili non solamente dal punto di vista conservazionistico e gestionale attuali, ma anche per comprendere quali cambiamenti subiranno le popolazioni in vista delle modificazioni future dell’ambiente, e in particolare dei cambiamenti climatici. A tale scopo sono state create mappe di idoneità ambientale (a partire da dati di osservazione, con il metodo della massima entropia) per lo stambecco in entrambi i Parchi e per il camoscio nel Parco Nazionale del Gran Paradiso ( Allegato 3b_1, Allegato 3b_2).
Le variabili ambientali risultate più importanti per lo stambecco sono la maggiore altitudine e pendenza (o la vicinanza da zone di rifugio a grande pendenza), mentre sembrano allontanarsi da foreste (almeno in estate) e ghiacciai. L’altitudine risulta importante anche per il camoscio, il quale inoltre ricerca una buona copertura di pascoli Alpini in estate. Risultati simili per le due specie sono stati ottenuti attraverso l’analisi fattoriale della nicchia (ENFA) utilizzando le localizzazioni di diversi individui provvisti di collare GPS nel Parco Nazionale Svizzero, che mostra una maggiore specializzazione dello stambecco nei confronti di altitudine e pendenza.
L’analisi degli effetti climatici sull’altitudine media raggiunta ogni anno dagli individui delle due specie durante i censimenti estivi nel PNGP ha rivelato che la temperatura durante i giorni immediatamente precedenti il censimento è la variabile più importante per entrambe le specie, seguita dalla temperatura alla fine dell’inverno per lo stambecco e dalle precipitazioni primaverili-estive per il camoscio. Le proiezioni delle altitudini raggiunte in futuro secondo un modello climatico regionale indicano un innalzamento di circa 50 m nel prossimo decennio rispetto all’attuale per lo stambecco, ma una differenza non significativa per il camoscio ( Allegato 3b_3).
Infine, il modello integrato di popolazione dello stambecco nel PNGP ha permesso di esplorare nel dettaglio la variabilità dei parametri demografici negli anni, per comprendere se il declino della popolazione osservato negli ultimi 20 anni sia dovuto ad un invecchiamento della popolazione o ad una mancata sincronizzazione tra la fenologia trofica e riproduttiva dovuta ai cambiamenti climatici ( Allegato 3b_4)
Allegato 3b_1: Actual and potential distribution of ibex in the Swiss National Park
Allegato 3b_2: Summer Habitat Suitability Distribution of Alpine ibex and Alpine chamois in Gran Paradiso National Park
Allegato 3b_3: Climate change effects on summer distribution of Alpine ibex and Alpine chamois in the Gran Paradiso National Park
Allegato 3b_4: Modelling the dynamics of a declining mountain ungulate population integrating total population counts and individual life history data
Le modificazioni nell'uso del suolo nel Parco Nazionale Svizzero sono state valutate attraverso lo studio distributivo e dendrocronologico del pino mugo nelle fasce ecotonali tra gli orizzonti subalpino e alpino, mostrando un aumento di estensione del suo areale concentrato tra il '55 e il '65. Questo aumento tuttavia è inferiore a quanto atteso in eguito all'abbandono dell'attività pascoliva: il mancato raggiungimento del climax è stato messo in relazione con l'abbondanza della popolazione di cervo, oltre che con variabili meteoclimatiche ( Allegato 4a_1). Nel Parco Nazionale Gran Paradiso l'analisi è stata effettuata attraverso comparazione di dati Corine (1990, 2000 e 2006) e con classificazione supervisionata di immagini Landsat (1988, 2001 e 2009), evidenziando un contenuto aumento delle superfici boscate durante gli anni '90 ( Allegato 4a_2).
La qualità nutrizionale delle praterie è stata studiata in entrambi i parchi attraverso analisi bromatologica o spettrofotogrammetrica di campioni casuali raccolti nel biennio 2012-2013 ( Allegato 4a_3). Attraverso i risultati di questa analisi sono stati costruiti per il Gran Paradiso dei modelli predittivi attraverso dati telerilevati, che hanno consentito di evidenziare, nel trentennio 1982-2013, un significativo aumento di biomassa e contenuto in fibra affiancato da una significativa diminuzione nel contenuto proteico e nutrizionale (valori medi estivi); questi trend, comunque, non appaiono uniformi ma concentrati negli anni '90, in corrispondenza con il maggior crollo nella numerosità di stambecchi ( Allegato 4a_4).
A livello fenologico in Svizzera sono stati condotti dal '94 degli studi su diverse specie erbacee e arboree lungo tre transetti altitudinali; attraverso tali dati non è ancora possibile mostrare un trend temporale, pertanto si rimarca l'importanza di proseguire la raccolta dati nei decenni futuri al fine di ottenere una serie temporale utile allo scopo ( Allegato 4a_5). In Italia l'analisi è stata condotta su dati remoti, mostrando un anticipo medio della stagione vegetativa in ambiente di prateria (anch'esso significativo ma concentrato negli anni '90). Anche in questo caso si propone un protocollo di monitoraggio fenologico e nutrizionale ( Allegato 4a_6).
Si è infine proceduto all'aggiornamento delle carte fito-pastorali dei siti di Djouan e Levionaz (Gran Paradiso), che ha permesso di evidenziare una situazione di elevata diversità sia floristica (con la presenza di una specie rarissima, Artemisia borealis) che vegetazionale. Tuttavia, il sottodimensionamento del pascolo a Djouan e l'abbandono a Levionaz sono alla causa di un progressivo impoverimento pastorale dei due siti ( Allegato 4a_7).
Allegato 4a_1: Trends in the forest line ecotone, regeneration of mountain pine
Allegato 4a_2: Land use changes in the Gran Paradiso National Park
Allegato 4a_3: Resource quantity and quality in Val Trupchun
Allegato 4a_4: Estimation of temporal nutritional changes of alpine grassland from NDVI data
Allegato 4a_5: Phenology of plants: changing seasons in the flora of the SNP
Allegato 4a_6: A protocol to monitor the phenology and nutritional content of grasslands
Allegato 4a_7: La vegetazione di Orvieille e Levionaz: individuazione dei tipi di pascolo e relativa cartografia tematica
L'azione 4b del progetto Interreg GREAT aveva come obbiettivo un' indagine sul valore della protezione nei Parchi ed in generale delle aree protette. L'indagine si è svolta tramite questionari rivolti a due gruppi di interesse: il primo ad operatori e responsabili della sorveglianza (attori principali nell'azione di protezione) di diversi Parchi italiani ed europei per un totale di 22 questionari a Guardie o Responsabili della protezione di 20 diversi Parchi; il secondo presentato direttamente dai Guardaparco a turisti e fruitori del Parco Nazionale Gran Paradiso incontrati sul territorio per un totale di 620 questionari nelle 5 valli del Parco Nazionale Gran Paradiso ( Allegato 4b_1).
Il quadro emerso dai questionari presentati agli operatori delle aree protette mostra come le caratteristiche distintive dell'operato di sorveglianza e le attività necessarie per un buon servizio di protezione siano le stesse di sempre: conoscenza del territorio e monitoraggio costante. Specifiche tecniche anti bracconaggio sono ritenute importanti per la maggior parte del campione intervistato ma viene loro dedicato poco tempo in relazione ad altre attività. Ad esempio compiti quali la divulgazione ambientale e il sostegno alla ricerca scientifica, attività relativamente recenti, occupano oggi una buona parte del servizio. In generale gli elementi che caratterizzano e permettono un efficace svolgimento della funzione di protezione sono legati alla costante permanenza in quota ed agli orari di lavoro.
Dal questionario sottoposto ai turisti emerge una visione netta dell'importanza del ruolo del Guardaparco (il questionario è stato fatto solo nel PNGP) per la protezione e la salvaguardia del patrimonio naturale, sia esso flora o fauna. Anche in questo contesto è emerso come tra le attività della Sorveglianza sia inteso esserci anche l'opera di informazione ed educazione ambientale assieme alla prevenzione dei comportamenti nocivi. L'attività anti-bracconaggio viene ritenuta importante e necessaria per la maggior parte dei visitatori, che ritengono sia proprio la presenza di una protezione così rigorosa a permettere una forte contattabilità degli animali, così com'è nel PNGP.
Le due esplorazioni, per quanto fatte su campioni numericamente molto diversi tra loro, disegnano un quadro interessante, che mostra da un lato una linea di demarcazione eterogenea riguardo ai compiti e le necessità del servizio, dall'altra la percezione chiara, da parte dei fruitori del Parco, della sorveglianza come strumento indispensabile al mantenimento del Parco Nazionale.
The presence of charismatic wildlife in the Gran Paradiso National Park (Italy) is a crucial source of tourist attraction. In the framework of the Project “GREAT - Grandi Erbivori negli Ecosistemi Alpini in Trasformazione”, we conducted an economic valuation of the intrinsic value of the ibex and of the three major alpine ungulates: chamois, red deer and roe deer ( Allegato 4c_1). We utilized the contingent valuation technique.
The objective of the study is the elicitation of the willingness to pay (WTP) for policies that may improve the conservation of the alpine ibex in the Gran Paradiso National Park. The respondent is asked about the same bid to be paid through two different payment vehicles: a daily parking fee and an annual contribution to a special fund. The following results emerged from the study.
The mean individual WTP estimated for conservation policies targeted to the ibex only, in the survey based on the parking fee payment vehicle, is of 10.85 Euro.
The mean estimated WTP for conservation policies targeted to the four ungulates is 7.42 Euro.
The mean WTP for a contribution to a conservation fund is 27.28 Euro if the fund is targeted to the ibex alone, and 23.84 if targeted to the four ungulates.
The estimated monetary amounts for the WTP presented above may provide multiple interpretive keys and represent an informational support for different policy uses.
Firstly, these values of individual WTP can be used to estimate total WTP, when correct estimates of the number of visitors per year are available. We notice that a positive response in terms of WTP appears to be independent from the frequency of visits, and that the majority of sporadic users is willing to contribute to conservation through a parking fee as well as through a donation to an ad hoc conservation fund. This means that a high share of respondents attach a consistent existence value to alpine ungulates, independently of their personal benefit from wildlife viewing.
Secondly, this study provides indications on the perception by park users of different potential fundraising channels. The creation of an ad hoc conservation fund appears to receive higher consensus and gathers a higher stated willingness to pay than a parking fee.
Thirdly, should the Park consider a real introduction of parking fees, then a price situated in the range between 3 and 5 Euro per day would generate the least disagreement among users. Qualitative answers given by the respondents in the open questions highlight that, should the Park actually consider the introduction of parking fees, informational and transparency initiatives on the purpose of the action and the use of revenues would be critical to achieve consensus among users.
Fourthly, the evidence of “embedding” and “flagship species” effects suggest that focusing on single species conservation initiatives is a better communication strategy, on the part of the Park, with respect to more general conservation initiatives.
La diffusione dei contenuti del progetto, finalizzata a sensibilizzare gli attori del territorio transfrontaliero e le comunità locali, è avvenuta attraverso la realizzazione dei momenti di divulgazione previsti nella scheda di progetto. In particolare sono stati attuate le seguenti azioni:
1. Incontri tecnici tra operatori: sono stati complessivamente realizzati tre momenti di scambio tra gli addetti alla sorveglianza dei due parchi focalizzate sui temi del progetto, in particolare sui metodi di censimento della fauna ungulata e sui sistemi di vigilanza.
2. Incontri internazionali: sono stati realizzati due eventi internazionali sullo studio e la conservazione dello Stambecco alpino e sul Camoscio. L'incontro sullo Stambecco si è tenuto a Zernez nei giorni 26-28 ottobre 2014 e l'occasione è stata mutata in un convegno scientifico tematico sullo stambecco, come XXII riunione del Gruppo Stambecco Europa, Alpine Ibex Specialist Group. Al convegno hanno partecipato oltre 110 persone ed i contributi scientifici e tecnici sono stati diffusi come Abstract book dell'Incontro ( Allegato 5a_1). Il tema Camoscio è stato affrontato, discusso e diffuso nell'ambito del Workshop internazionale sul Camoscio alpino che si è tenuto a Rhemes Saint Georges (AO) nella data del 26 novembre 2013, alla presenza di oltre 80 esperti provenienti da diverse regioni dell'arco alpino. I contributi scientifici e tecnici del workshop sono stati diffusi come Abstract book dell'Incontro ( Allegato 5a_2). I temi e i risultati del progetto GREAT sono stati inoltre diffusi e discussi nell'ambito della riunione della Convenzione della Alpi tenutasi a Cogne in data 22 aprile 2013.
Iniziative didattiche: La diffusione dei temi del progettii verso le scuole dei due versanti è stata attuata con la realizzazione di tre momenti didattici presso le scuole italiane, dei due versanti del Parco e con una giornata a Scuol in Engadina (CH). Il primo incontro si è tenuto ad opera dei due ispettori dell'Ente, sanitario e della sorveglianza, a Cuorgnè (TO) in data 26 marzo 2013, presso l'Istituto tecnico-professionale “XXV Aprile”, alla presenza di oltre 70 studenti, appartenenti a tre diverse classi. La seconda giornata didattica si è tenuta a Scuol, nelle date dal 25 al 27 maggio 2013, in occasione del centenario della locale associazione venatoria. I momenti di formazione sono stati tenuti in parte da guardaparco del PNGP, in parte dalla dr. Seraina Campell Andri. L'ultimo evento si è tenuto a Villeneuve, in data 29 maggio 2014, presso l'aula magna dell'Istituzione scolastica “Maria Ida Viglino”, dove sono stai presentati alle tre classi presenti i due parchi nazionali e le loro finalità istitutive, oltre ai risultati conclusivi del progetto.
La diffusione dei contenuti del progetto verso il grande pubblico e verso i visitatori delle due aree protette è stata attuata tramite la realizzazione delle seguenti azioni, previste nella scheda di progetto:
i partner del progetto